Leggi e regolamenti nei vari angoli del mondo rappresentano spesso un’incognita anche per il più navigato dei viaggiatori. In genere è sufficiente mantenere un minimo di buon senso per non finire nei guai con le autorità del paese che stiamo visitando, ma spesso le incomprensioni e le difficoltà linguistiche rendono più complicato del previsto uscire alla svelta dalle situazioni problematiche in cui possiamo venirci a trovare.
Per stare lontani da guai davvero seri, cercate però di evitare assolutamente i seguenti comportamenti quando siete in giro per il mondo:
Adottare atteggiamenti irrispettosi verso la famiglia reale in Thailandia
L’adorazione del popolo thailandese verso la famiglia reale è così intensa e viscerale che qualsivoglia offesa, verbale e non, nei loro confronti è punita severamente.
Per conferma provate a chiedere a Oliver Jufer, un cittadino svizzero di 57 anni che è stato arrestato con l’accusa di lesa maestà per avere scarabocchiato un ritratto del re Bhumibol Adulyadej dopo aver bevuto qualche birra di troppo. Un tribunale thailandese lo ha condannato a 10 anni di reclusione (la legge locale prevede una pena massima di 75 anni per questo tipo di reato), ma lo stesso re ha successivamente emanato un provvedimento di grazia nei confronti dell’incauto svizzero.
Lasciarsi andare ad effusioni amorose a Dubai
Ufficialmente, in questo piccolo emirato non è consentito tenersi per mano in pubblico. Due giovani inglesi lo scorso luglio sono andati oltre scambiandosi effusioni più che esplicite nei pressi della spiaggia. Risultato: i due rischiano ora una condanna a 6 anni di prigione.
Fumare in Bhutan
Anche semplicemente portare con sé del tabacco in questo piccolo paese incastonato tra le vette dell’Himalaya risulta estremamente costoso: dovrai infatti corrispondere alla locale dogana il 100% del valore del tabacco in tasse. Fumare in pubblico comporta un’ammenda minima di 225 dollari. E se vieni sorpreso a vendere tabacco alle persone del luogo o ad altri viaggiatori potresti facilmente ritrovarti in carcere con l’accusa di contrabbando.
Disegnare dei murales a Singapore
Questa piccola città stato del sudest asiatico è conosciuta anche come la città dei divieti. Sono previste multe salate, per esempio, per i pedoni disattenti, per chi sputa per terra, per chi mastica chewing gum e per chi non tira l’acqua dello sciacquone nei bagni pubblici. A Singapore la vita è dura però anche per i graffitari maldestri: Michael Fay, un ragazzo americano di 18 anni, è stato sorpreso mentre con una bomboletta spray imbrattava delle macchine in sosta. Il giovane è stato arrestato, multato e condannato a quattro bastonate.
Corteggiare una donna del luogo in Iran
La legge iraniana vieta agli uomini di religione non musulmana di avere relazioni con donne musulmane. Sebbene piuttosto rari, non sono mancati arresti e condanne per uomini occidentali che non hanno osservato questa regola.
Portare un’arma da fuoco a El Salvador
Al fine di limitare la violenza nel paese, questo stato dell'America Centrale ha adottato una regolamentazione estremamente rigida per il possesso e la detenzione di armi da fuoco. Molti viaggiatori sono stati arrestati per questo motivo, sebbene fossero convinti di possedere tutte le autorizzazioni necessarie: in realtà erano stati ingannati da coloro da cui avevano acquistato l'arma.
Contrabbandare droga in Indonesia
Si deve essere piuttosto stupidi per contrabbandare droga in giro per il mondo, ma in alcuni paesi può costare davvero caro. La maggior parte degli stati prevede pene estremamente severe, ma l’Indonesia non ha rivali: la pena per il contrabbando di droga è la fucilazione.
Uccidere una vacca in India
Sebbene non sia corretto sostenere che “gli induisti venerano le vacche”, è però un dato oggettivo che l’uccisione di questi animali sia illegale in numerosi stati indiani. Inoltre la tutela della vacca è sancita nella costituzione del paese ed è prevista una pena fino a 5 anni di carcere in caso di uccisione volontaria dell’animale.
Chiamare il proprio orsacchiotto con il nome di “Muhammad” in Sudan
L’insegnante Gillian Gibbons ha sperimentato sulla propria pelle cosa significhi violare le leggi sudanesi a tutela della religione islamica. Ai bambini della propria classe in Sudan aveva domandato quale nome volessero dare al loro orsacchiotto, una sorta di mascotte della scuola. Quando i bambini hanno scelto il nome “Muhammad”, la maestra è stata arrestata e imprigionata con l’accusa di incitazione all’odio religioso. Anche se il giudice le ha poi risparmiato le 40 frustate previste dalla legge, la donna ha trascorso 8 giorni in carcere prima di essere rilasciata.
Contrabbandare reperti archeologici in Turchia
Dunque, sei in Turchia ed hai trovato un bellissimo souvenir da portare a casa e fare bella figura con familiari ed amici. Ma sai bene da dove proviene quel souvenir? Se l’oggetto rientra nell’ampia classificazione dei reperti archeologici prevista dall’ordinamento turco, e non sei in possesso della necessaria documentazione richiesta per portare l’oggetto all’estero, potresti incorrere in seri problemi con le autorità locali.
Farsi un goccetto in Arabia Saudita
In Arabia Saudita è ufficialmente vietato dalla legge consumare alcolici. Nella realtà dei fatti è invece agevole constatare come agli expat che vivono in alcune aree del paese è consentito in qualche modo aggirare la regola, purché il consumo di alcolici rimanga confinato nel chiuso delle loro abitazioni. Ma la soluzione migliore è comunque quella di non rischiare e astenersi totalmente da ogni bevanda alcolica. Un’eventuale violazione potrebbe costare una buona dose di frustate in pubblico.
Bisogna muoversi sempre come dei buoni ospiti!
RispondiEliminaComplimenti per i due siti Viaggiazen e Vivizen, li seguo con molto interesse. Ciao.
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